Pagelle Scottanti


by Spanking_italian <Tommi968@yahoo.com>

Special thanks to a special friend

Mr. Henry, 41 anni, funzionario di banca, separato da anni dalla moglie, rientra nella sua abitazione per dare un'occhiata veloce ai suoi due figli Laurent e Luca, rispettivamente 14 e 12 anni che dovrebbero (così hanno giurato) essere a studiare.

"ragazzi, ci siete ?" esclama non appena ha chiuso la porta di casa dietro di sé

"si papi, ci siamo" risponde Laurent dal piano di sopra.

"scendete un attimo, per favore"

i due ragazzi corrono rapidi per le scale, e come tutti i ragazzi di questo mondo si spintonano un po' per chi arriva primo (non prevedendo problemi non esitano a correre verso il padre; altre volte il loro entusiasmo nel rispondere ad una convocazione paterna al piano di sotto era molto molto meno evidente...)

"ascoltate, sto andando a scuola per il colloquio genitori-insegnanti e per prendere, pare, le pagelle: mi hanno telefonato oggi in ufficio dicendo che erano pronte: c'è niente che devo sapere prima di andare ?"

"erghh... no papi, non credo... " è la risposta di Laurent; Luca si limita a scuotere vigorosamente la testa in segno di diniego.

"sicuri ? non fate lo scherzetto di farmi andare lì a fare la figura del padre che non sa niente "

"no, siamo sicuri, vero Laurent ?"

"certo, certo..."

se non fosse che Laurent è in controluce Mr. Henry si accorgerebbe perfettamente che il figlio gli sta nascondendo qualcosa e che si è fatto pallidissimo alla parola "pagella", ed invece parte da casa tranquillo, assaporando poi il rientro in famiglia, una buona cena con i suoi due tesori ed un dopocena rilassante con un bel film... o forse li porterà fuori, come premio per i buoni voti!

CIRCA TRE ORE DOPO

Mr. Henry rientra di nuovo a casa, il colloquio con i professori è terminato: tra breve ne inizierà un altro, ma un po' + movimentato...

Sale le scale, dopo aver poggiato cappotto e borsa nell'ingresso, e spalanca la porta della stanza dei ragazzi, che stanno giocando al computer:

"Avete 15 minuti per spengere il computer, andare in bagno se dovete andarci, mettervi il pigiama e poi venite giù in salotto. Non sono tollerati ritardi, proteste, scuse, se e ma: siete entrambi in un guaio, e non aggravate la situazione. Chiaro ?"

Laurent, non si sa per quale istinto prova a replicare "in pigiama ma sono sol..": non arriva neanche a finire la frase, che suo padre è già torreggiante su di lui, gli ha fatto fare mezzo giro prendendolo per la spalla e gli ha assestato uno sculaccione così forte, potente e ben indirizzato che lo ha letteralmente sollevato da terra. Luca, terrorizzato a questo punto e consapevole che stasera dormirà a pancia sotto, si affretta ad andare verso il bagno, seguito da suo fratello che già si massaggia il fondo schiena.

"Così è + chiaro ?"

Mr. Henry si avvia verso le scale, poi torna indietro e va prima in camera sua, dove preleva una spazzola di legno dal dorso liscio e ben largo... si prevedono momenti duri per Laurent e Luca!

Ora è tempo di scendere, e farsi un bicchierino di qualcosa prima di procedere alla seduta di giustizia familiare, che promette di essere lunga e complicata. E poi forse è meglio calmarsi un po', anche se l'istinto sarebbe quello di dargliene finché gli reggono le braccia.

Il "cortile delle esecuzioni" della famiglia è il salotto, quanto meno per quelle collettive e più memorabili: altrimenti ci sono le camere da letto. Spesso Laurent e Luca hanno ricevuto le punizioni nella stanza da letto del genitore.

Mr. Henry si sistema quindi nella poltrona di pelle nel centro del salotto, dispone due sedie sul muro di fronte, sistema la spazzola vicino alla poltrona ma in modo che i ragazzi non la vedano quando entrano; poi si concede il meritato drink, rilassandosi e pensando intanto ad ogni singolo episodio e voto che gli sono stati sbattuti in faccia a scuola.

Intanto al piano di sopra Laurent e Luca si stanno mettendo il pigiama. "Ma tu davvero non hai problemi con pagella?" chiede Laurent al fratello. "A dir la verità ho qualche insufficienza". "Anch'io purtroppo e non ho mai detto nulla a papà"

"Allora siamo davvero nei guai, lo sai che lui proprio non sopporta le bugie. Quante credi che ce ne darà ?"

"Finchè gli regge il braccio destro... e poi ricomincia con il sinistro", conclude Laurent

Luca ha le lacrime agli occhi, il fratello prova a consolarlo con una pacca sulla schiena, ma serve a poco.

"Forza bro, scendiamo. Prima si inizia, prima si finisce e prima ci si toglie il pensiero".

Puntuali, Laurent e Luca arrivano. Non hanno osato sgarrare sul quarto d'ora concesso, perchè sanno bene che sarebbe un aggravante ad una situazione già pessima di suo...

Silenziosamente, il padre gli indica di sedersi sulle due seggiole, ed inizia a parlare con voce ferma, occhi fiammanti e mani bene in vista.

"Tre ore fa sono tornato a casa per chiedervi espressamente se mi dovevo aspettare sorprese a scuola: voi mi avete risposto di no, e io sono andato come un allocco di fronte ai professori a ritirare la pagella e pronto a sentirmi dire "che bravi i suoi ragazzi", "come studiano bene i suoi ragazzi", "se tutti fossero così bravi" eccetera eccetera eccetera.

"E invece mi sono sentito dire pessime cose sul vostro conto, sulla vostra condotta, sui vostri voti, sulle vostre attitudini: ma vi posso assicurare che tutto ciò finisce qui e ora. D'ora in poi, e fino a nuovo ordine, inizia un regime ben diverso in casa: basta permissivismo, basta indolenza: ogni minima mancanza sarà punita con severità, i compiti saranno controllati quotidianamente, il diario idem, e intanto per due mesi niente cinema, niente uscite, niente sport, niente gite la domenica, mezz'ora di tv la sera e poi a letto; niente risposte, niente litigi tra voi, insomma che vi piaccia o no vi trasformerò in due angeli, a costo di finirmi il braccio. Sono stato chiaro ?"

"ehm si signore" rispondono i ragazzi con voce tremante, già con le farfalle nello stomaco ciascuno di loro immaginandosi ben presto sulle ginocchia del padre, o chini sul bracciolo della poltrona, i pantaloni abbassati, il sedere in alto e la propria voce che tra un grido e l'altro conta i colpi... uno... due... tre.... Quattro..."

"Laurent, cominciamo da te: ti rifaccio la domanda di oggi: cosa mi dovevo aspettare a scuola ? E bada bene che non accetto mezze risposte o mezze verità"

"dunque... forse storia.... Magari matematica e fisica... inglese... queste potrebbero essere tutte insufficenze... però ci sono anche i sette di italiano e francese, di chimica... insomma non è tutto un disastro..."

"niente altro ? "

"n....n....no"

"E allora ascolta, e ascolta bene anche tu Luca, e NON prendere esempio: ecco la tua pagella, leggo. STORIA 4, MATEMATICA 4 5, INGLESE 4 5, FISICA 4 4, ITALIANO 6 6, FRANCESE 7 6, ED. FISICA 6, GEOGRAFIA 6, CHIMICA 6 *** CONDOTTA 7 **** E QUESTA è UNA PERLA CHE TI COSTERA' CARISSIMA! Lo sai, razza di stupido, che con 7 in condotta si boccia ? e lo sai che se bocci ti spedisco in collegio dritto come un missile!?!!" conclude il padre con la voce forse leggermente più alta ma finalmente vede che il figlio comincia a capire la portata del disastro, perché impallidisce e gli occhi gli si fanno lucidi, poi china il capo.

"fai bene a chinare la testa, perché oltre ai pessimi risultati formativi (che sicuramente rimedierai nel secondo quadrimestre: le alternative non esistono, semplicemente), c'è quel sette in condotta che è in giudicabile e incommentabile.

"E tu -rivolgendosi a Luca- non ridere troppo sotto i baffi, perché ce n'è anche per te: ascolta la tua: STORIA 5, MATEMATICA 6 6 INGLESE 5 5, TECNICA 5, ITALIANO 6, ED. FISICA 6, GEOGRAFIA 6, MUSICA 6, SCIENZE 6 **** CONDOTTA 8 ***** E QUINDI NON PENSARE DI ESSERE IN SALVO PER UN MISERO PUNTO IN PIU!"

e anche Luca china la testa, ma le mani si portano istintivamente al fondoschiena.

"E infine, per completare il quadro, voi due avete anche fatto due forche (forca significa bigiare la scuola, skipping class, nda) per uno, coprendovi a vicenda e pensando così di fare fessi bidelli, professori E SOPRATTUTTO ME!"

"visto che siete stati così bravi a coprirvi a vicenda, la punizione per questo sarà una sorpresa che apprezzerete sicuramente..."

"c'è qualcosa che volete dire prima che la punizione inizi ? "

attimi di silenzio.

"papi, posso solo dire che mi dispiace per i voti e per le forche, mi dispiace soprattutto non aver avuto il coraggio di dirtelo oggi, ti prego di risparmiarmi questa punizione perché ti prometto che non succederà più... ti prego davvero", è la scontata difesa di Laurent, che un po' per l'età maggiore, un po' per la pagella peggiore è consapevole di essere il maggiore prossimo bersaglio dei colpi paterni

"papi -attacca Luca- non ho molto da dire, però i miei sono tutti cinque, non ho nessun quattro -guadagnandosi così un occhiataccia di Laurent- e il 5 di tecnica, ad esempio, è assolutametne immeritato... ti prego di non sculacciarmi e di scusarmi, e ti prometto che non succederà più"

"che non succederà più è la sola cosa giusta che avete detto entrambi, ma tu Luca prima di dire che un voto non è meritato pensaci almeno due volte, e soprattutto di tecnica: ti sei scordato forse che una delle due forche è stata quando c'era proprio il compito di tecnica, cioè proprio quando avresti dovuto essere in classe per rimediare all'insufficenza ? Praticamente, facendo forca, hai anche detto che non avevi studiato. Se hai altre idee del genere... oggi ci accerteremo che ti passino subito di mente!"

Silenzio.

Silenzio.

Silenzio.

"bene. E allora veniamo alle cose pratiche, che è meglio. Avanti, Laurent, tu sei più grande e iniziamo da te.

Esitando, quasi ogni passo fossero mille metri, Laurent si alza dalla seggiola e si avvicina al padre e si abbassa sulle sua ginocchia.

Lo posiziona meglio, e non perde tempo:

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Una gragnuola di colpi data velocissimamente, Mr. Henrya tenta invano di mettere le mani a difesa (pur sapendo che peggiora le cose), ma Mr. Henry con la sinistra riesce a tenergliele ferme al centro della schiena, e con la destra ...

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Mr. Henrya vorrebbe non gridare, ma non ce la fa: "Basta papà, basta! Ti prego! Ahia, Ahia basta! ", dimenandosi sempre di più e cercando di parare il sedere dalla mano aperta, pesante durissima della giustizia paterna.

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Pausa.

"Ascoltami bene", dice Mr. Henry al figlio "se continui a cercare di scansarle e a muoverti non solo finiamo più tardi, ma mi tolgo la cintura e te le dò con quella, e ti faccio tenere fermo da luca: è chiaro ?"

"si...si... ma basta, ti prego! Me ne hai date tantissime !"

"SIAMO APPENA ALL'INIZIO", e così dicendo afferra l'elastico dei pantaloni del pigiama e con un gesto secco li abbassa fino alle ginocchia, scoprendo interamente le già rosse natiche del figlio

Contemporaneamente, prende la spazzola: a quella vista Luca ha un singulto, ma niente in confronto all'espressione di laurent quando si abbatte per il primo colpo sulla sua natica sinistra, con un rumore terrificante

SMACK! Ahiahaiaiaihaii ohi no basta ti prego Basta! SMACK! Aiuto ! no, no, basta SMACK! Sob sob sob, laurent ormai è alle lacrime SMACK! SMACK! SMACK! SMACK!

"ti prego papi ti prego ne ho avute abbastanza ti prego!"

Mr. Henry carezza la testa del figlio, aspetta che si calmi un po' e poi gli parla ancora con severità, ma anche con dolcezza: "hai gli ultimi 7 colpi, poi è finita. Te li sei meritati tutti, e se ci riprovi a portare a casa questi voti ne avrai molte di più, e più forti. E spero anche che questo ti abbia insegnato a dirmi le cose prima che le venga a sapere a scuola"

"si...prometto, prometto"

"sei pronto, che così finiamo ?"

"si..."

SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK!

Il sedere del povero laurent è completamente rosso, in alcuni punti ci sono segni più scuri; probabilmente gli brucia come il fuoco, è stata la punizione più dura che abbia mai preso.

"su, su, adesso è finita. Ti puoi alzare e puoi aspettare qui che abbia parlato con tuo fratello".

"sob sob va bene... sob "

"Luca, vieni qui"

"papà ti prego... non me le dare...ti prego... non con la spazzola"

"Luca vieni qui e non fartelo ripetere"

Laurent fa un gesto verso il fratello, come per tranquillizzarlo, ma Luca lo evita.

"luca per l'ultima volta vieni QUI!"

Il ragazzo è immobile, sulla seggiola. Sa di essersi cacciato in un vicolo ceco, non vede via d'uscita: comunque vada le prenderà, ed è consapevole che a questo punto ne prenderà di più di quelle che gli sarebbero toccate se avesse obbedito subito. Ma la visione del fratello maggiore sculacciato con il dorso della spazzola lo ha affascinato e spaventato al tempo stesso...

Ma non ha più tempo di pensarci: il padre lo ha afferrato per un braccio, e lo accompagna decisamente alla poltrona, e prima ancora di accomodarselo sulla poltrona gli abbassa i pantaloni, vincendo l'ulteriore resistenza di Luca.

"ecco il risultato di avermi fatto alzare: stai tranquillo che la prossima volta non farai tante storie!"

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"Ahia ahia ohi no basta per favore basta ti prego ti prego basta! Non lo farò più! Sarò buono! Ti prego!"

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Per quanto arrabbiato, però, Mr. Henry non è insensibile alle grida ed ai lamenti del figlio minore, e gli concede quindi una pausa.

"Luca, ti faccio lo stesso discorso che ho fatto prima a Laurent: più ti agiti, più dura la punizione. Adesso prenderò la spazzola, e sarai sculacciato con quella, 12 colpi in tutto: se smetti di fare storie e di agitarti è tutto qui, se continui a cercare di mettere le mani dietro ti farò tenere fermo da Laurent, e continuerò a sculacciarti fino a farti il sedere viola, è chiaro "

"si... sarò buono, non voglio laurent a tenermi fermo! "

La spazzola entra in funzione

SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK!

SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK! SMACK!

"Ahiahahaiaiah"

Solo all'ultimo colpo Luca si è fatto sfuggire un grido, e ora il padre lo consola carezzandogli la testa e rassicurandolo. Poi lo fa alzare, e immediatamente il ragazzo porta le mani al fondoschiena, massaggiandoselo: lo sente bruciare, prova a guardarsi ma vede solo del gran rosso!

"Su, coraggio, adesso è finita. Avete avuto la vostra punizione e la cosa, per le pagelle e le bugie, è finita qui. Non rimettetevi più in un guaio del genere, perché sarei ancora più severo. Ci resta solo una piccola parte da regolare..."

"Qua...quale..? " chiede laurent

"visto che siete stati così bravi a coprirvi a vicenda sulle forche, così astuti e così uniti, la punizione per aver fatto forca ve la darete a vicenda... così ciascuno di voi ci penserà meglio la prossima volta"

"cosa vuol dire a vicenda, papà ?" chiede Laurent, mentre anche luca osserva il padre con aria interrogativa.

"vuol dire che ognuno di voi sculaccerà l'altro... e non pensate di fare i furbi, perché sarebbe molto molto peggio. 12 sculacciate con la mano per ciascuno, prima Luca su Laurent. Forza, Luca, siediti; e tu Lauren sistemati sulle sue ginocchia."

"Dobbiamo proprio ? " chiede Laurent, ma già conoscendo la risposta

"Se preferite tornare qui, vi chinate sul bracciolo della poltrona... e state alla sorte", risponde Mr. Henry mettendo contemporaneamente la mano sulla cintura dei pantaloni, mostrando quindi chiaramente quale sarebbe l'alternativa

Rassegnati, i ragazzi si apprestano a sculacciarsi a vicenda per la prima volta: luca si siede sulla seggiola, laurent si stende sulle sue ginocchia... e con sua sorpresa gli tira giù i pantaloni, e senza aspettare più di tanto inizia a sculacciarlo con forza sorprendente per i suoi 12 anni.

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Laurent è rimasto sorpeso dalla forza di luca, le sculacciate del fratello sono state quasi dolorose quanto quelle paterne, e ora non vede l'ora di rifarsi: in men che non si dica i due fratelli hanno scambiato posizione, ora è luca sulle ginocchia di laurent, pantaloni del pigiama alle ginocchia e...

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Ma luca non dà soddisfazione al fratello maggiore: stringe i denti, si morde il labbro ma non emette un suono, solo qualche gemito e fremito sotto le sonore sculacciate che chiudono, finalmente, la sessione punitiva

"Basta così" è infatti l'ordine del padre, mentre già laurent stava per impartire un tredicesimo e immeritato colpo a luca.

Luca si alza, Laurent gli offre la mano e i due si abbracciano, le lacrime si mescolano, i due fratelli si dirigono verso il padre, il quale li racchiude in un abbraccio comune.

"bene ragazzi, andate su a letto ora. Domani è sabato, niente scuola per fortuna e vediamo se organizziamo qualcosa. Ma domattina, subito dopo colazione, esaminerò diari e quaderni e facciamo insieme un piano per recuperare i voti. E da stasera, la spazzola starà giù al piano terra, proprio sotto la poltrona. Non si sa mai..."

Fine


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