Il Silenzio Dei Colpevoli


by Spanking_italian <Tommi968@yahoo.com>

IL SILENZIO DEI COLPEVOLI di Arles e Tommi

"C'è nessuno in casa ?" è la consueta esclamazione di Michael Henry al suo ritorno a casa dopo una giornata di lavoro, un insignificante mercoledì la cui sola cosa positiva era l'orario tutto sommato "civile" al quale Michael era tornato a casa, abbondantemente in tempo per stare un po' con i suoi adorati ragazzi, concedersi un piccolo drink e vedersi il telegiornale con calma.

Si sentiva solo il televisore, niente musica dal piano di sopra: indizio inequivocabile che Laurent o era fuori o stava studiando, unica attività che, a forza di urla, minacce e qualche sculacciata il padre era riuscito a rendergli incompatibile con l'ascolto della musica.

Luca invece era proprio davanti alla tv, stravaccato sul divano, con addosso la sua immancabile tuta del Milan, che si guardava per l'ennesima volta il dvd del Signore degli Anelli. Fa un cenno di saluto al padre, senza distogliere comunque lo sguardo dallo schermo.

"Ciao cucciolo" è l'affettuoso saluto di Michael al suo figlio minore

"Ciao papi"

"Dov'è tuo fratello ?"

"E' andato da Chris perché a fare una versione di latino, la faceva insieme a lui poi tornava a casa subito. E' andato via da una mezz'ora". Risponde Luca con sincerità.

"Tu a compiti come sei messo ?"

"Bene, bene finiti"

"Tutto ok a scuola ? Novità ? "

"Tutto ok, papà, nessuna novità, a parte la prof. di matematica che sclera, ma questo si sa"

"Ok campione, mi faccio un drinkettino poi iniziamo a pensare alla cena. Mi aiuti ?"

"Certo!" è la pronta risposta del ragazzo, al quale piace far da mangiare e aiutare suo padre in cucina.

"Bene, guardati ancora un po' di film, poi vieni di là", e gli scarruffa i capelli con la mano; Luca gliela prende e, per gioco, gliela morde.

"Mhhhmm il mio campione è affamato, vedo! Quindi vorrà un bel piatto di bietole e cavolfiore lessi per cena!"

"PAPA' !!!! Non scherziamo!!!!! " Esclama Luca.

"Zucchine lesse ? Broccoli ? Pomodori ?" Continua divertito Mr. Henry.

"PAPI!!!! Voglio Hamburger e patatine fritte!"

"Vedremo!" e con un'affettuosa pacca sul fondoschiena Mr. Henry lascia il figlio davanti alla tv, si dirige verso lo studio, dove vuole godersi mezz'ora di lettura e un bicchierino di sherry. Il telefono lo blocca a metà strada.

"Pronto".

"Si, sono io".

"E questo quando, oggi ? No, non ne sapevo niente." Michael alza le sopracciglia con aria stupita.

"Ho capito." Il viso di Mr. Henry inizia a corrucciarsi.

"Si, non dubiti. Grazie di avermi avvisato. Si, certo. Grazie ancora e buonasera".

Click.

"LUCA!!!" Grida Michael Henry arrabbiatissimo, a quanto pare la telefonata non portava buone notizie.

Rapidamente, torna dal figlio, dopo aver urlato il suo nome: chiaro presagio di problemi

"Spegni IMMEDIATAMENTE la tv". Ordina perentoriamente.

Luca si affretta ad obbedire, non sa ancora cosa è successo ma capisce dallo sguardo paterno che tira una brutta aria.

"Papà, che ho fatto, che ho fatto ?"

"Vieni qua, stupido che non sei altro"

Il padre è veramente arrabbiato, e Luca inizia a preoccuparsi.

"No se non mi dici che ho fatto!"

"Luca vieni qui e SUBITO!" Ripete Mr. Henry.

"NO!"

"Luca vieni qui perché se vengo io è peggio e lo sai!" La pazienza del padre è al limite.

"NO!" Insiste Luca.

Luca inizia a muoversi per la stanza, tenendosi lontano dal padre, che è immobile sulla soglia della porta. Il ragazzo sa di non avere scampo ma è spaventato dall'espressione paterna, non ha ancora capito cosa succede e ha seguito l'istinto

"Dimmi cosa ho fatto ? Perché sei arrabbiato ?" Prova a chiedere di nuovo il dodicenne.

"Se non vieni qui non ti dico niente. Dovessimo stare tutta la notte qui, non ti dico niente se non vieni qui e SUBITO!!! CHIARO ?!!!???!"

"NOOOO"

E così dicendo Luca tenta di aprire la porta finestra che dà sul giardino, ma prima ancora che abbia finito di aprire la prima metà, il padre l'ha già agguantato per una spalla e lo riporta in mezzo alla stanza.

"ADESSO LUCA TI PRENDI UNA DI QUELLE RIPASSATE CHE CONTANO VERAMENTE NELLA VITA DI UN RAGAZZO!"

"DEVI IMPARARE CHE QUANDO TI CHIAMO DA ME VIENI E NON DISCUTI"

E mentre gli urla queste frasi, già gli ha abbassato i pantaloni della tuta, i boxer ed ha iniziato a sculacciarlo tenendolo chino e fermo con il braccio sinistro, senza neanche sedersi: una punizione estemporanea e dettata dal tentativo di fuga di Luca.

SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Devi imparare SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Che quando ti dico "vieni qui" SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Vuol dire VIENI QUI! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Tutte queste SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Sculacciate SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Te le saresti ris SPANK! Par SPANK! Mia SPANK! te SPANK! se tu mi avessi dato retta subito! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!

Luca si dibatte come un pesce fuor d'acqua sotto la grandine di colpi inaspettata e durissima: solo pochi minuti fa scherzava e giocava con papà e adesso è praticamente nudo e con il fondoschiena in fiamme, le sue grida e le sue preghiere di smetterla non fermano assolutamente la punizione. E ancora non sa perché!!!!

SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! Sei SPANK! convinto SPANK! adesso SPANK! che SPANK! devi SPANK! obbedire ? SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!

"SI! SI! BASTA TI PREGO TI PREGO BASTA! HO CAPITO! HO CAPITO!"

"Allora fila nell'angolo e non ti voglio sentire fiatare! Io intanto vado a prendere il tuo diario, e vediamo se così ti viene in mente il motivo per il quale mi sono arrabbiato!"

"Ma papà io.. " SPANK! "Avevo detto non fiatare!" Lo azzittisce Mr. Henry.

Luca, vista la malaparata, si infila nell'angolo, cercando di rivestirsi; un'ulteriore sculacciata gli fa capire che non è proprio il caso.

Così si piazza nell'angolo, pantaloni e boxer abbassati, due natiche belle rosse seminascoste dalla maglietta. Spera solo che Laurent non torni a casa proprio ora.... E soprattutto, se torna, che non si porti dietro quell'antipatico di Chris!

Nel frattempo, la parola "diario" pronunciata dal padre gli ha fatto finalmente capire cosa è successo, e di chi era la telefonata... sono un idiota completo, pensa Luca. Mi sono scordato del rapporto di oggi e della nota da firmare, e papà si è incazzato perché non glielo ho detto e ha fatto la figura del fesso al telefono... sono un coglione, un coglione, un coglione!!!!

Nel frattempo il padre ha trovato il diario, lo ha aperto alla data odierna e ha letto la nota: è stato fatto un rapporto da parte del preside, a Luca ed altri, per aver fatto a pugni durante la ricreazione. La nota è da firmare e riportare firmata il giorno dopo, ed era l'oggetto della telefonata della segreteria della scuola, una pratica entrata da poco in vigore per accertarsi che le famiglie vengano a conoscenza delle comunicazioni tra scuola e casa.

Torna giù, con il diario in mano, scuro in volto e prima di scendere le scale passa in camera sua a prendere la spazzola, che infila nella tasca di dietro dei pantaloni.

Quando torna in salotto Luca è sempre nell'angolo, che tira su con il naso e si massaggia piano il fondoschiena, visibilmente rosso.

"Vieni qui" è il laconico ordine del padre, che si è seduto sul divano dove prima il figlio era steso per guardare la tv.

Luca non se lo fa ripetere, e piano per non inciampare nei vestiti che ora sono praticamente alle caviglie, si dirige verso il padre, vincendo un certo imbarazzo (dopotutto era diverso tempo che il padre non lo sculacciava, e ne era passato ancora di più dall'ultima volta che l'aveva visto nudo), con una mano si asciuga gli occhi perché vuole fare il "ragazzo grande", ma il suo didietro lo smentisce...

"Mi spieghi perché non me l'hai detto subito ?" Chiede Michael.

"Non lo so, non lo so... non l'ho fatto apposta! Me ne sono scordato!"

SPANK! "Non prendermi in giro! Come si fa a scordare di avere fatto a pugni a ricreazione, di aver preso un rapporto in presidenza e una nota sul diario! " SPANK! SPANK! SPANK!

Questi colpi rapidi e inframmezzati ai rimproveri sono stati dati senza neanche mettere in posizione il povero Luca, che inizia veramente a preoccuparsi: ne ha già prese un sacco, e ancora non si è nemmeno discusso il motivo della rissa a scuola...

"Adesso -lo apostrofa il padre- mi dici per filo e per segno tutta la storia e senza omettere un solo particolare, mi sono spiegato ?"

"Si... si.... Ma ti prego non mi sculacciare più... ti prego"

"SCORDATELO! Siamo ancora lontani dall'aver finito! Ti stai trasformando in un piccolo teppista, ma perdio, ti faccio passare io la voglia!" SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!

"Ahiaiahhaiiaiihaiiiaiiaiiaiaihaiaiaiiahaiaiaiiaiaiaiaiiaiaiahiaiaiiaiiaiaiiaiaiiaiahiaiaiiaia"

Dopo quest'ultima scarica Luca non si cura più di trattenere le lacrime, e il padre si ferma suo malgrado provando pena per lui... ma fino ad un certo punto!

"Allora, tiriamo fuori questa storia!"

"Snifff...Oggi a ricreazione... sigh... sigh... -è l'esordio di Luca- dei ragazzi.... Sigh... prendevano in giro Laurent mentre lui non c'era... sigh... sigh...e allora.... Sigh...sigh.. abbiamo iniziato a discutere."

"Vorresti dirmi che hai fatto a pugni per difendere tuo fratello maggiore?"

"Si..."

"O questa poi!"

In realtà non è poi così stupito: i due ragazzi, pur litigando un giorno sì e l'altro pure, sono molto attaccati e hanno un innato senso di lealtà reciproca. Detto questo, pensa Michael, non va assolutamente bene fare a pugni a scuola, come un qualsiasi teppistello da strada

"Per quale motivo lo prendevano in giro ?"

"Perché ultimamente si è messo a studiare, e gli dicevano che era uno stupido secchione" è la risposta di Luca, tra un singhiozzo, un tirare su con il naso ed un fregarsi gli occhi con una mano, mentre l'altra ancora si massaggia il fondoschiena.

"Tò, soffiati il naso, campione di stupidità" gli dice il padre con un mezzo sorriso."Ma non mi dire che hai fatto a pugni perché qualcuno ha dato di secchione a tuo fratello...forza, c'è dell'altro"

"....lo prendevano in giro anche per la festa di Chris, e poi tutta la scuola sa che sono stati sculacciati, grazie a Chris, e quindi lo prendevano in giro"

"Perché, i vostri compagni di scuola non vengono sculacciati ?"

"Non lo so papi, fatto sta che lo prendevano in giro, e io mi sono arrabbiato."

"E com'è che siete finiti in presidenza ?"

"Perché quel coglione di Tommy ha chiamato la prof di mate" SPANK! AHIAAA!

"NON USARE QUESTO LINGUAGGIO IN QUESTA CASA E CON ME!"

"Ascolta, Luca, ascoltami bene. TI ammiro e ti lodo per aver difeso tuo fratello, e lui sarà fiero di te appena lo verrà a sapere; ma ci sono due cose che devi imparare, e puoi biasimare solo te stesso se le impari nel modo più difficile: primo, NON SI FA A PUGNI A SCUOLA, NON SI FA A PUGNI AI GIARDINI, NON SI FA A PUGNI ALLO STADIO, NON SI FA A PUGNI IN GENERE, e questo ti costerà una buona battuta con la spazzola. Secondo, quando IO ti dico "Vieni qui" tu devi mollare quello che stai facendo e venire dove sono io, senza aver paura e senza cercare di scansarmi come hai fatto prima, e questo lo hai imparato a tue spese ora ora. Se tu mi avessi obbedito, avresti preso solo la punizione per la rissa, e invece quella deve ancora arrivare e hai già il fondoschiena rosso. Ti sembra un bel risultato ?"

"No papà, no... ma avevo paura..."

"Paura di cosa ? di prenderle ? e come è finita ? che le hai prese, mi hai fatto arrabbiare e te ne ho date quante non te ne avrei mai date se tu mi avessi obbedito; e quindi, di che accidenti dovevi aver paura ?"

Luca è troppo dolorante per le sculacciate prese e preoccupato per quelle in arrivo per afferrare tutta la logica; l'istinto gli dice però che papà ha ragione...

"Ma davvero adesso me le dai con la spazzola ? davvero ?"

"Adesso tu te ne vai in camera, ti dai una bella lavata al viso, ti metti il pigiama e mi aspetti. Va bene ?"

"TI prego, papà, ti prego, ti prego... "

"Shhhhhh Zitto, Luca, e obbedisci. Ci vediamo di sopra tra mezz'ora".

Rassegnato, triste, sconsolato Luca si tira su alla bell'e meglio boxer e pantaloni della tuta, raccatta tutta la dignità disponibile e sale in camera... dandosi, mentalmente, del coglione siderale.

Passono pochi minuti e Laurent rientra a casa, con lo zaino, tutto trafelato per aver corso. "Ciao papà!"

"Ciao"

"Che è successo ?" Laurent si è accorto dell'atmosfera che c'è in casa "E' successo che tuo fratello ne ha fatta una delle sue e le ha prese"

"Perché ? Che ha fatto"

"Niente che ti riguardi. Anzi, no ti riguarda. Ha fatto a pugni a scuola per difenderti, e questo è un conto. Più che altro ha cercato di fare il furbo quando aveva una nota da farmi firmare, e mi ha fatto fare la figura del fesso, poi ha cercato di scappare e quindi le ha prese, e sode. Ora è in camera, perché ancora non è finita. "

"Deve essere ancora punito ?" chiede Laurent "Si. E tu, piuttosto, vai da lui, visto che ti ha difeso forse vuoi dirgli qualcosa". È il consiglio del padre. "Si papà, vado. Povero bro..."

"Ah Laurent, dopo mi fai vedere la versione di latino che sei andato a fare da Chris."

"Erhggg si papà, certo" risponde Laurent, e si avvia verso le scale.

Entra in camera, Luca è steso sul letto con la testa nel cuscino, giocherella con la coperta. "Ehi, campione!"

"Ciao."

"Luca, ma che hai combinato ?"

"Sono un coglione"

"Perché ? Per avermi difeso ?"

"Allora lo sai"

"Me lo ha detto ora papà, ma potevi dirmelo anche te oggi a scuola"

"Bof. Non era importante"

"Ascolta, ora mi dici chi sono quegli stronzi e cosa dicevano, che domattina ci parlo io"

"Lascia perdere, non vale la pena." Taglia corto Luca. Il ragazzino non ha molta voglia di parlare essendo notevolmente preoccupato per la spazzola che lo attende di lì a poco. Laurent si è seduto accanto al fratello, cerca di confortarlo e di rincuorarlo, si sente orgoglioso di lui e traboccante di affetto. "Ehi, girati verso di me" Luca si gira, gli occhi ancora lucidi e rossi, il fratello spalanca le braccia e Luca vi si getta dentro. "Ma davvero hai provato a scappare ? Perché ? "

"Si, è vero. Non so cosa mi sia preso, ma papà sembrava così arrabbiato che mi sono spaventato, e ho cercato di andare in giardino... e il risultato è stata una scarica di sculacciate impressionante"

"Fammi vedere" Luca si abbassa un po' i pantaloni, il fondoschiena è ancora rosso. "Cazzo Luca, ma lo sai che sta venendo su per finire la punizione ?"

"Si che lo so. Spazzola."

"Ora ci parlo io, o almeno ci provo". Afferma Laurent "NO!"

"Non fare l'eroe, ne hai già prese anche troppe"

"NO, non voglio!" Luca è troppo orgoglioso per permettere al fratello di intercedere per lui. "Non fare il testone, little bro, non fare il testone." Laurent insiste. In quel momento entra il padre, spazzola in mano e sguardo deciso. "Papà" inizia Laurent non dando retta alle richieste del fratello. "Laurent, cosa c'è?"

"Ti prego, non sculacciare ancora Luca, ne ha prese già tante e poi ha fatto a pugni per difendere me, non è giusto che venga punito per questo" Mr. Henry appare spiazzato dalla richiesta, ma risponde: "Infatti non viene punito perché ti ha difeso... il motivo per il quale ha fatto a pugni gli rende onore e ti dimostra quanto ti vuole bene, e questo sai benissimo che è una cosa che apprezzo infinitamente... la punizione di Luca è perché ha fatto a pugni, e non doveva farlo. "

"Ma papà, lo hai già picchiato... ti prego... ti prego..." Laurent non si vergogna ad implorare il padre, è davvero convinto che può evitare la spazzola al fratello "Insomma, Laurent, che cosa vuoi? Che gliela faccia passare liscia?"

"Vorrei che tu non lo sculacciassi ancora, come richiesta personale di clemenza"

"Ma senti che linguaggio forbito... vuoi fare l'avvocato?" Mr. Henry è quasi divertito dalla situazione che si è creata. "Voglio solo aiutare il mio fratello preferito!"

"Vi siete coalizzati, vedo"

"No papà io non sono d'accordo! Non voglio essere difeso da Laurent! "

"Vuoi essere punito?". È la domanda retorica del padre. "No... nemmeno"

"Luca, taci, è meglio" sorride il padre, e da come rilassa le spalle Laurent capisce che la battaglia è vinta. "Fammi un po' vedere" Luca si riabbassa i pantaloni, il padre esamina il sedere del figlio minore e nota il rossore ancora diffuso, e alla fine sospira. "E va bene. Per stasera basta. Però la punizione non è abolita, è sospesa: per una settimana, se Luca non fila liscio come una palla da biliardo, prende anche le sculacciate di stasera, con la spazzola. Chiaro?"

"Si papà, si!" e i due fratelli saltano addosso al padre, coprendolo di baci e carezze e ringraziamenti. Guardando Luca negli occhi, mr Henry lo apostrofa così: "Campione, stasera ti è andata bene perché tuo fratello ti adora, si è messo in mezzo ed è stato convincente; ma non pensare neanche per un attimo che quello che ho detto prima sia un modo per me per "salvare la faccia": da qui a mercoledì prossimo, se farai qualcosa per cui devi essere punito, prendi anche quelle di stasera: chiaro?"

"Si papà, chiarissimo. E ti prometto che non farò più a pugni, e soprattutto che non farò più come ho fatto prima." Giura Luca con aria convinta. "Ok, allora tra mezz'ora si cena, se non succede altro. Con voi due... "

"Laurent..." chiama Luca "Si ? "

"Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee" e così dicendo, saltando direttamente dal letto, Luca piomba addosso al fratello, e gli pianta un bacio sulla guancia come erano anni e anni che non gli dava, e circondandogli il collo con le sue braccia. "No, little bro, grazie a te. Mi hai difeso e non hai esitato a fare a pugni per me, e questo ti rende ancora più speciale. Sei il mio fratello preferito, lo sai " sogghigna Laurent.

"nessuno deve permettersi di prendere in giro mio fratello", aggiunge Luca sempre circondando il fratello con le braccia e standogli addosso come un ragno su una parete.

Il padre osserva i due ragazzi, riflette sul legame profondo che li unisce e sull'età difficile che attraversano. Figli adolescenti, pensa. Non li cambierei con nessun altro... ma quanto sono difficili, a volte. Emozioni, sentimenti, crescita... E' così complicato star loro dietro e crescerli senza tarpargli le ali, senza limitare la loro personalità e la loro fantasia ma dandogli anche valori e comportamenti... Però è fiero dei suoi due ragazzi, fiero e orgoglioso.

"Bene, ragazzi, io vado giù e inizio a prepararvi le VOSTRE adorate verdure lesse... chi vuole gli spinaci e chi il cavolfiore ?" è l'ironica domanda del padre, conoscendo la profondità dell'amore dei suoi ragazzi per i vegetali...

"Luca vuole le zucchine!" Dice Laurent ridendo.

"Laurent, per favore, quando scendi portati dietro la versione di latino che hai fatto da Chris, voglio dargli un occhiata".

Il sorriso di Laurent è già scomparso: "La versione? Ma....a dir la verità l'ho lasciata da Chris"

"Mmmm... sei uscito di casa apposta per farla e poi l'hai lasciata da Chris ? geniale, direi"

"Chris voleva dargli un'altra occhiata, me la porta domani a scuola"

"Bene. sai cosa facciamo? Dò un colpo di telefono al padre di Chris, così gliela ricorda e la mette subito nello zaino. Ok?" Papà si alza, si dirige verso il telefono nel corridoio. Non lo fa per sfiducia in Laurent, ma piuttosto in Chris; non vuole che una sua dimenticanza, domattina, pregiudichi Laurent a scuola. Non vede, alle sue spalle, un gesto eloquente ed inequivocabile di Laurent: si mette le mani nei capelli mormorando qualcosa di intelleggibile, ma non troppo lontano da "porca puttana..."

"Pronto, Ivan ?"

"ciao sono Michael, scusa se ti disturbo"

"Ciao Mich, nessun disturbo, figurati"

"Volevo solo dirti di ricordare a Chris la versione di latino, quella che hanno fatto insieme oggi pomeriggio. Il mio campione l'ha lasciata a Chris per un ultimo controllo"

"Versione... ? ma non mi pare abbiano fatto versioni insieme... Chris aveva già fatto i compiti quando è venuto Laurent... hanno giocato..."

"Come dici ? Ma sei sicuro ?"

"Si, ora chiedo conferma a Chris... ma non hanno fatto versioni, a meno che non abbiano tradotto le istruzioni della playstation."

"Si, aspetto"

Michael si sta arrabbiando udendo le parole di Ivan, pensa (a ragione) che il figlio lo ha preso in giro e questa è una cosa che non può tollerare.

"Ho capito. Bene, si grazie. Ciao Ivan, a presto"

Mette giù il telefono, torna quasi correndo in camera dei ragazzi. Incosciamente si rende conto che dovrebbe fare un bel respiro prima di affrontare il figlio, ma è troppo arrabbiato per riflettere: vuole agire d'istinto, e questo non è detto che sia un buon comportamento.

"BRUTTO BUGIARDO CHE NON SEI ALTRO! VIENI QUI" è il grido di mr. Henry rivolto a Laurent.

Lo afferra per il braccio destro con la sua mano sinistra, lo ruota di 180° e e gli assesta una prima sculacciata sui pantaloni, talmente forte da far saltare Laurent e sussultare Luca che assiste attonito alla scena.

SPANK!

Laurent è paralizzato, irrigidito, spaventato, non ha mai visto il padre così e non sa come reagire, se reagire, cosa dire.

"ORA TI PRENDI ANCHE TU UNA RIPASSATA GIGANTE CHE TI FA PASSARE LA VOGLIA DI COMPORTARTI COSI'"

"NO! Lasciami! Cosa fai?"

"SONO STANCO DI ESSERE PRESO IN GIRO DA VOI DUE!" con rapidità e efficacia sorprendenti sgancia la cintura dei pantaloni del ragazzo, li abbassa con un gesto quasi violento, di nuovo gira il figlio con la faccia verso il muro, lo fa chinare sulla sua gamba sinistra e con la mano destra inizia a picchiarlo con forza, quasi con ferocia. Luca piange silenziosamente mentre vede il fratello, che gli ha appena evitato una battuta con la spazzola, sculacciato così senza pietà.

SPANK! SPANK! SPANK! SPANK!

"No papà, non fare così!" è il timido tentativo, da parte di Laurent, di arrestare il padre, ma è come se non lo avesse nemmeno sentito.

"DEVI CAPIRE " SPANK! "CHE NON DEVI DIRE" SPANK! "BALLE" SPANK! "A TUO PADRE!!" SPANK! SPANK!

""AHiaaa Ahiaaa Non picchiarmi così"

"NON PICCHIARMI COSI' ?"

"ALLORA COSI??" domanda retoricamente il padre a Laurent, sempre più terrorizzato. Il ragazzo non capisce più nulla, è in preda al panico totale.

"Sei troppo arrabbiato, HO PAURA!!"

Laurent è ancora chino sulla gamba sinistra del padre, i pantaloni e i boxer alle caviglie, la maglietta e la camicia alzate, i segni rossi dei colpi del padre visibili. I ragazzi avevano subito punizioni anche più dolorose, ma mai prima d'ora il padre era stato così aggressivo e fuori controllo.

"Lasciami"

SPANK! E' la risposta di mr. Henry

SPANK! SPANK! SPANK!

Laurent inizia a piangere, non tanto per il dolore, ma per la paura, per l'emozione, per la disperazione di vedere il padre in quello stato di arrabbiatura.

"NON TI LASCIO FINCHE' NON LO DICO IO!"

SPANK! SPANK! SPANK!

"Perchè mi tratti così?"

SPANK! SPANK!

"Ahiaaa". Laurent emette un singulto, un singhiozzo particolarmente forte e disperato. "Non mi hai mai fatto una cosa del genere"

"Perchè mi racconti bugie", è la risposta del padre. Ma si arresta, perché il rumore disperato del singhiozzo di Laurent, e il volto disperato di Luca lo hanno sgonfiato d'improvviso, così come improvvisamente si era adirato.

"Ho paura!", esclama Laurent.

La mano resta a mezz'aria, si ferma, si posa lungo il fianco di Laurent, si trasforma in una carezza.

Laurent non smette di piangere, disperato e stravolto.

Papà gira di nuovo il figlio, lo afferra per tutte e due le braccia, ma non c'è più la rabbia di prima.

"Laurent, Laurent, che ho fatto ? Ma perchè mi portate a questi punti, voi due, ultimamente ?"

Laurent e Luca non rispondono, troppo sconvolti per l'improvviso scoppio di ira del padre.

"Me le togliete dalle mani, letteralmente."

"Guarda qui, tremi come una foglia", e sempre tenendo il figlio per un braccio, ma con delicatezza, si avvicina al letto di Laurent.

"Laurie, dai, siediti."

"Scusa papà, hai ragione" dice Laurent tra un singhiozzo e l'altro

"Smetti di tremare, Laurent, smetti di tremare. Prendi il fazzoletto"

Laurent si soffia il naso, si asciuga le lacrime, cerca di calmarsi un po'; è seduto sul letto accanto al padre, incurante di essere mezzo nudo.

"Non vi ho mai picchiato così, ma non vi ho mai nemmeno picchiato quando mi avete detto la verità, e non potete farmi scoprire le cose in questo modo" dice Michael Henry guardando entrambi i figli, comunicando con lo sguardo severità ma anche una sorta di scuse per quello che ha fatto.

Adesso Laurent sente le carezze del padre, sulle guance e dietro la testa, e vi si rifugia, come volesse dimenticare completamente la scena di prima. Luca si avvicina, in queste occasioni non riesce a stare a più di un metro dal fratello, che intanto inizia a spiegare la sua storia: "Io e Chris abbiamo sbagliato tutto fin dall'inizio, mi dispiace tantissimo"

"A me dispiace di averti aggredito, Laurie. Non dovrei mai punirti a caldo, ma non posso ignorare che hai imbrogliato, mentito e cercato di fare il furbo."

"Papà, non devi scusarti, avevi ragione ad essere arrabbiato. Io ero andato da Chris per fare la versione ma poi ci siamo messi a giocare e il tempo è volato, in un attimo erano le sette"

"Arrabbiato è un conto, ma non succederà più che ti aggredisco, e se risuccede DEVI DIRMELO. NON VOGLIO sentirti singhiozzare come prima, mai più, NON VOGLIO sentirti dire "ho paura" come ha detto Luca prima"

"TI sei comportato male, e molto, e lo sai"

"Sì lo so benissimo, hai ragione"

"Ma il bene che ti voglio è superiore ai tuoi comportamenti, e quando ti punisco, quando vi sculaccio, è solo perchè penso che sia meglio di tante altre forme di punizione"

"E soprattuto non devi MAI, MAI, MAI pensare che io sia una persona da prendere in giro o da cercare di fregare... perchè se venivi da me e dicevi 'papà non ho fatto la versione'... sai benissimo che ti avrei aiutato a farla, e avremmo riso insieme, e non avresti pianto così."

"Mi vergognavo a dirti che avevo buttato via un pomeriggio, invece di studiare"

"Hai imparato che non ti devi vergognare di niente con tuo padre ? Pensi davvero che ti avrei picchiato così se tu fossi venuto a dirmi 'Non ho fatto la versione' ? Dimmi, pensi davvero questo ?"

"No, papà, no, te lo giuro, non avevo paura di prenderle, avevo paura di dirtelo, insomma non so spigartelo meglio, ma cercherò di dirti sempre tutto!"

"Ok Laurent, Ok. Basta piangere, ora. E tu, Luca, rilassati ora. Chiedo scusa anche a te per quello che è successo. Tuo fratello meritava una punizione, ma non di essere aggredito"

A queste parole del padre anche Luca sembra più tranquillo, meno agitato e anche lui ha smesso di tremare. 'Cazzo' -pensa- 'mai visto papà così infuriato, stasera. '

"Laurent, per oggi ne hai prese a sufficienza, direi. Non credo sia giusto punirti ancora, ma domani ti fai la versione invece di andare a giocare a calcio ai giardini, e poi domani sera la riguardiamo insieme. Ok ?"

"ok, papa, e grazie. Ti voglio bene.", risponde Laurent, riabbracciando il padre.

"Ma ti prego, la prossima volta che hai un QUALSIASI problema con i compiti VIENI DA ME, capito ? Anche se sei andato tutto il pomeriggio da Chris non mi importa niente, ma non voglio che tu mi inganni e non voglio più arrabbiarmi così. Va bene ?"

"Va bene. Ti chiedo ancora scusa per averti imbrogliato, e grazie per non avermi picchiato ancora."

"Te le ho già date abbastanza, direi, e comunque nel modo sbagliato, per cui basta così a prescindere da quante te ne ho date. Rivestiti, datti una sciacquata al viso e, se te la senti andiamo a mangiare una pizza, usciamo un po' da casa."

"Si papà, me la sento, certo. "

Si alza, il padre osserva un ultima volta il fondoschiena del figlio ancora rosso, scuote la testa e fa per uscire dalla stanza.

Luca, trascurato per troppo tempo, esclama: "Papà, però non è giusto! Io ne ho prese di più!!!" ma lo dice ridendo, cercando così di sdrammatizzare la situazione

"Zitto tu! che se non scappavi non ne prendevi neanche uno!"

"Laurent, promesso ? Niente più inganni, niente più bugie ?"

"Promesso: niente più inganni, niente più bugie".

Fino alla prossima volta...


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