Fidati Di Me, Bro


by Spanking_italian <Tommi968@yahoo.com>

"Fidati di me, bro" - di Arles e Tommi

Lunedì pomeriggio a casa Henry. Luca e Laurent sono già tornati a casa dopo una dura giornata di scuola, sono le ultime due settimane prima dei pagellini parziali che servono ad informare i genitori dell'andamento dei figli nei mesi che anticipano la fine del quadrimestre. Entrambi gli Henry Brothers, però, possono dormire sonni tranquilli, a parte un paio di insufficienze rimediabili, i voti fino a quel momento sono stati più che buoni. Finito il pranzo e sistemata la cucina, Luca va in camera sua a fare le equazioni di matematica, mentre Laurent, che di martedì ha una giornata leggera, rimane di sotto a rilassarsi. Mette l'ultimo CD dei Blind Guardian nello stereo in salotto ed inizia a sfogliare il giornale che il padre quella mattina aveva dimenticato a casa.

NO LONGER NEED TO HIDE IT I'VE FOUND OUT WHO I AM I'M MOVED AROUND IN CIRCLES I RISE AND FALL AGAIN

I KNOW IT WELL EVERY WORD I TELL SEEMS TO MAKE NO SENSES AT ALL

Laurent salta velocemente, pur dandogli un'occhiata, le pagine di cronaca e politica fiondandosi su quelle sportive: il Milan era ancora in testa alla classifica e la cosa non poteva che far piacere a Laurent. Ieri lui e Luca hanno seguito il derby insieme davanti ad un grosso pacchetto di pop corn esultando fragorosamente ad ogni gol rossonero.

Finito con lo sport, Laurent passa alle pagine di musica e spettacolo, gli articoli in primo piano non sono molto interessanti, ma passando le pagine con gli occhi si blocca di fronte ad un trafiletto che gli fa drizzare i capelli.

"LUCA LUCA!!! CORRI GIU!!" Urla a sguarciagola. Luca dal piano di sotto sente gridare il fratello ed accorre quasi preoccupato: "Cosa succede??"

"Leggi qua!" Dice Laurent dando il giornale in mano al fratello che inizia a leggere ad alta voce:

"Grande appuntamento al Music World di piazza Duomo per gli amanti del Metal; la band tedesca dei Blind Guardian sarà infatti presente nel megastore dalle 11.30 per firmare autografi ai loro numerosi fans italiani".

Luca non arrivava certo ai livelli di adorazione di Laurent, ma anche a lui i Blind Guardian piacevano molto.

"Davvero saranno a Milano domani?"

"Certo non hai letto? E io dovrò assolutamente esserci, vieni con me?" Chiede Laurent.

"Mah, certo mi piacerebbe, ma alle 11.30 siamo a scuola. Come facciamo?"

"Ci devo pensare, ma, cascasse il mondo, non posso perdermi questa occasione"

"Hai intenzione di bigiare?". Chiede Luca.

"Purtroppo penso sia l'unica soluzione, devo studiare un piano. Tu sei con me?". Laurent è più che mai risoluto, mentre Luca appare più titubante.

"Ma non ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che abbiamo bigiato?"

"Sì, mi ricordo benissimo, ma stavolta non ci scopriranno. Io domani non ho nessuna verifica quindi non sospetteranno nulla, mentre tu se non sbaglio in questi giorni hai una supplente di italiano vero?"

"Sì"

"Bene, allora falsificherò io la firma di papà e lei non si accorgerà di niente. Allora ci stai?". La pressione di Laurent si fa pesante e Luca ovviamente subisce moltissimo l'influenza del fratello maggiore., non vuole dirgli di no, non vuole deluderlo... ma nello stesso tempo, bigiare la scuola, falisificare la firma... roba da brividi.

"Non so Laurent, ho un po' di paura". È l'ultimo tentativo di Luca.

"Fidati di me, bro. E poi, ricorda che vedremo Hansi Kursch dal vivo".

Laurent insiste e come se non bastasse inizia a cantare una canzone dei Blind Guardian

"Tomorrow will take us away far from home No one will ever know our names But the bards' songs will remain...".

La canzone si intitola "The Bard's song" ed era la preferita di Luca per via della sua dolcezza e della sua melodia, sentendola il dodicenne cede alle tentazioni.

"Ok, bro. Ti seguirò in questa avventura, ma promettimi che non correremo rischi"

"Stai tranquillo, ce la faremo. L'ho sempre saputo che eri il mio fratellino preferito". Laurent ora è contento, avere al suo fianco il fratello in questa impresa lo tranquillizza, e al tempo stesso lo esalta, lo fa sentire in qualche modo epico. C'è in effetti qualcosa di epico, di straordinario nel leggere per caso un trafiletto sul giornale, sfogliandolo in modo quasi svogliato... leggere che il proprio gruppo preferito (e bisogna aver avuto 14 anni per ricordarsi cosa vuol dire "gruppo preferito") sarà domani in piazza Duomo...e decidere "CI VADO"! Non poteva fare questa cosa da solo, no.

"Certo, il tuo fratello preferito in mezzo a mille immagino". È l'ironica risposta di Luca.

Il pomeriggio trascorre tranquillo, Luca lo passa finendo prima i compiti e poi giocando con la PS2. Laurent, invece, è su un altro pianeta. Per tutto il tempo ascolta i CD dei Blind Guardian uno dopo l'altro e, mentre la musica lo trasporta in quel mondo di elfi, maghi e cavalieri, con la mente immagina quello che accadrà il giorno seguente, quando potrà vedere di persona i suoi 4 miti.

Come comportarsi? Cosa dire? Di certo i Blind Guardian non parlano italiano, ma Laurent un minimo d'inglese cominciava a saperlo e pensava di essere in grado di sostenere una breve conversazione. Come vestirsi? Laurent era ancora troppo giovane per conoscere bene la cultura Metal, ma un'idea iniziava a farsela. Di solito i metallari prediligevano il nero, quindi si sarebbe messo il bomber come giubbotto, jeans neri e ovviamente felpa e t-Shirt dei Blind Guardian.

Cosa farsi autografare? Doveva portare la macchina fotografica? Sulla prima domanda non aveva dubbi, si sarebbe fatto autografare le copertine dei 3 CD più belli. Era, invece, indeciso riguardo alla macchina fotografica. La tentazione di avere una foto insieme ai suoi idoli era enorme, ma alla fine si convinse che era troppo rischioso avere una prova così lampante della sua bigiata a scuola. Viaggiando tra musica e fantasia arriva la sera e Michael Henry torna a casa, mentre sullo stereo c'è "Time Stands Still"

Ma ripensandoci: perché no la macchina fotografica ? viene su stampata la data, mica l'ora della foto! E poi papà che ne sa di quando vengono i BG a Milano, se mattina o pomeriggio! E quindi macchina fotografica, quella digitale nuova, che poi scarica le foto direttamente sul pc con il cavo USB...così, pensa Laurent domani prima di pranzo sono già sul sito internet dei fans!

Avete mai camminato ad un metro da terra ? Ecco, così è Laurent. A un metro da terra.

E le note, le parole, lo portano ancora più in alto.

THE FATE OF US ALL LIES DEEP IN THE DARK WHEN TIME STANDS SILL AT THE IRONO HILL

"Ciao Lauri, tutto bene? Non ti sembra un po' alto lo stereo?"

E' tornato papà, ma Laurent è troppo preso per essersi accorto della macchina, della porta che si apre, del padre che entra in salotto, fino a che non sente la voce tranquilla e rilassata.

"Sì, papà tutto bene" Dice Laurent mentre abbassa il volume.

"Oggi niente compiti?"

"Per domani non niente"

"Beh, potevi iniziare a portarli avanti". Suggerisce il padre.

"Papà, i giorni scorsi sono stati duri, oggi mi sono riposato un po'". È la risposta di Laurent, con un tono di voce sicuro di se, argomentato, convincente e (pensa il padre) addirittura maturo...

"Ok, hai ragione. Ho visto che ci stai dando dentro con lo studio e i risultati non tardano ad arrivare. Sono fiero di te".

Mr. Henry accarezza la testa del figlio e chiede: "Ma questi che stai ascoltando sono i Brian Guardian?"

"Si chiamano Blind Guardian papà" risponde Laurent con il tono tipico degli adolescenti ai quali viene "offeso" l'idolo.

"Vabbè è la stessa cosa -dice Michael Henry sorridendo- e Luca dov'è?"

"Sopra che gioca con la play"

Mr. Henry si avvicina alle scale e chiama il figlio "Luca stacca un po' con quell'aggeggio e vieni un attimo giù".

Luca esegue gli ordini ed una volta di sotto risponde alle solite domande di rito: tutto bene a scuola, nessuna interrogazione, nessuna nota, nessun problema, ecc.

Poi Michael Henry propone: "Cosa ne dite se stasera evitiamo di cucinare e ci facciamo portare la pizza a casa?"

"SI!!!". È la risposta all'unisono dei due fratelli entrambi amanti della pizza.

"Bene! -dice il padre- Approvato all'unanimità".

Un'ora più tardi la famiglia Henry è seduta a tavola pronta a divorarsi le pizze: diavola per Michael, ai wurstel per Laurent e al prosciutto per Luca.

"Ah ragazzi -dice il padre- domani sono a casa dal lavoro, posso darvi un passaggio a scuola".

Attimo di gelo. Silenzio. Laurent sobbalza leggermente sulla sedia, e Luca rimane interdetto 'Forse -pensa- questo salva capra e cavoli'.

Come fare ad andare in centro se è loro padre a portarli a scuola?

Laurent tenta di correre ai ripari, prima che accada un disastro:

"Ma no papà, non preoccuparti, andiamo da soli, ci mettiamo dieci minuti"

"Ma per me non è un problema prendere la macchina e portarvi"

"Ma lascia stare, ora che tiri fuori la macchina dal box e la metti in moto noi siamo già arrivati a scuola".

Evidentemente Laurent è più che convincente, papà non insiste... e Laurent gliene è grato, anche se non può dimostrarlo!

Quella sera tocca a Michael e a Laurent lavare i piatti, mentre Luca sparecchia. Laurent non riesce proprio a togliersi i Blind Guardian dalla testa, nella sua mente continua a cantare e ad immaginarsi il grande momento dell'incontro.

La serata trascorre tranquilla, tutta la famiglia si siede sul divano a guardarsi il filmone del lunedì sera che in quell'occasione è "Il professore matto" con Eddie Murphy. Finito il film, poco dopo le 22.30, per i fratelli Henry è ora di andare a letto. Data la buona notte al padre, entrambi si mettono il pigiama, si infilano nel letto e Laurent spegne la luce.

Potete immaginare quali siano i pensieri del quattordicenne, passata questa nottata avrebbe incontrato i suoi miti musicali. La tensione e l'attesa gli impedivano di dormire.

Anche Luca non riusciva a prender sonno, ma i motivi erano ben altri e non tardò ad esporli al fratello.

"Laurent sei sveglio?"

"Sì, cosa vuoi?". È la risposta un del fratello, forse seccata perché gli ha interrotto i sogni ad occhi aperti, però Laurent sa già cosa vuole Luca... ed è consapevole che deve rassicurarlo.

"Sei proprio sicuro che facciamo bene a bigiare domani?". I dubbi di Luca riaffiorano.

"Per realizzare il mio sogno devo correre questo rischio, se tu non vuoi rischiare vai a scuola. Io mi arrangerò da solo".

"E' davvero il tuo sogno incontrare i Blind Guardian".

"Sì Luca, lo è".

Luca non poteva abbandonare suo fratello proprio ora, vuole essere al suo fianco, vuole condividere con lui questo momento... e quel che sarà sarà... ma sarà dura.

"Ok Laurent, verrò con te". Dopo queste parole nessuno più fiatò ed in breve tempo il sonno prese per mano i due fratelli Henry accompagnadoli nel mondo dei sogni.

Martedì mattina, ore 7.05. La sveglia suona nella camera dei fratelli Henry, Laurent si alza di scatto, per lui è arrivato il grande momento. Scende dal letto e va in bagno a prepararsi, suo padre e già sveglio e sta preparando la colazione al piano di sotto.

Uscito dal bagno, Laurent chiama Luca che stava ancora dormendo ed inizia a vestirsi rispettando alla lettera le decisioni prese il giorno prima: jeans neri, felpa e t-shirt dei BG. Preso dalla foga si stava perfino dimenticando di preparare lo zaino per simulare la sua classica giornata scolastica. Insieme ai libri inserisce ovviamente le copertine dei 3 CD che dovranno essere autografate dalla band tedesca

La colazione si svolge in fretta e alle 7.50 Luca e Laurent sono sulla porta, zaini spalla, pronti ad andare a scuola. Mr. Henry prova per l'ultima volta ad offrire loro un passaggio, ma quella mattina Laurent è più che mai preoccupato per il suo progetto e dice al padre di non preoccuparsi e di godersi la mattinata a casa.

Finalmente i due fratelli sono soli in strada, la loro odissea è appena iniziata.

"Allora? Adesso cosa facciamo?". Chiede subito Luca.

"Facciamo la stessa strada che porta a scuola, ma ci fermiamo alla fermata del tram e prendiamo il 24 che porta in centro".

"I biglietti ce li hai?".

"Certo!"

"E una volta in centro cosa faremo?".

"Uffa Luca, smettila di farmi l'interrogatorio e rilassati".

Luca non aggiunge altro, ma pensa 'rilassati ? fosse facile!'

Dopo circa mezz'ora di viaggio in tram, gli Henry Brothers scendono in piazza Duomo, i negozi sono ancora tutti chiusi così Laurent propone di andare a prendere una briosche in un bar.

Intanto, Michael Henry è solo in casa e non sa cosa fare. Non è abituato a stare in casa senza la compagnia dei figli a rallegrarlo, di solito quando rientra la sera ci sono entrambi i figli ad attenderlo.

Non trovando nulla di interessante in TV, Mr. Henry decide di leggere il giornale che il giorno precedente aveva dimenticato a casa.

Laurent dà l'ultimo morso alla sua briosce alla crema (Luca non prese niente, non aveva nessuna voglia di mangiare) e fa per uscire dal bar seguito dal fratello, ma la signora del bar lo ferma e gli chiede: "Ragazzi, non dovreste essere a scuola?"

"No, oggi c'era sciopero". È la risposta seccata di Laurent.

La signora non aggiunge altro, ma con aria scettica guarda i due ragazzi uscire dal bar.

"Ma non può farsi i cazzi suoi la gente?". È il commento di Laurent una volta fuori.

"Te lo dovevi aspettare, cosa credi che pensi la gente vedendo due ragazzi in centro con lo zaino in spalle alle 10 del mattino? Che hanno bigiato!".

"Certo certo, sei sempre ottimista tu. Andiamo a farci un giro al Virgin che ora è aperto e poi andiamo al Music World che tra un'ora e mezza arrivano".

Mr. Henry lesse con attenzione tutta la parte politica e la cronaca del giornale, diede un rapido sguardo alla pagina sportiva e giunto allo spettaccolo stava per chiudere il giornale quando i suoi occhi caddero su un piccolo trafiletto a fondo pagina.

"Grande appuntamento al Music World di piazza Duomo per gli amanti del Metal; la band tedesca dei Blind Guardian sarà infatti presente nel megastore dalle 11.30 per firmare autografi ai loro numerosi fans italiani".

"Umhhh -pensa Mr. Henry- Blind Guardian? Dove ho già sentito questo nome?"

Poi gli viene l'illuminazione: "Ma è il gruppo preferito di Laurent!!! E se non sbaglio anche a Luca non dispiacciono. Vediamo cosa dicono: in piazza Duomo alle 11.30 per firmare autografi. Mhhh....potrei fare una bella sorpresa ai miei figli. Ma io che ho quasi 40 anni cosa vado a fare in mezzo a quei fans scatenati? Mi rideranno tutti in faccia. Certo che sarebbe un regalo bellissimo per Laurent e Luca. Laurent nell'ultima settimana ha preso un 7 nella versione di latino ed un 9 nell'interrogazione di storia. Luca, invece, ha preso distinto in matematica e buono in disegno, la materia dove aveva più carenze. Senza dubbio sarebbe un bel riconoscimento per i loro sforzi. Non che debbano sempre essere premiati, poiché andare bene a scuola è un loro dovere. L'autografo dei loro idoli, però, non è proprio un premio, ma più un gesto d'affetto nei lori confronti. Quanti padri farebbero la fila insieme a decine di metallari per regalare un piccolo sogno ai propri figli? Ormai mi sono convinto, voglio fare questo regalo a Laurent e per far contento anche Luca sabato pomeriggio li porto entrambi a Milanello.

"Ora, però, devo iniziare a prepararmi per andare in centro. Come mi devo vestire? Non posso certo andare in giacca e cravatta come quando vado in ufficio. Metterò un paio di jeans, una camicia e le scarpe da tennis..."

Lasciamo Mr. Henry immerso nei suoi pensieri e torniamo in piazza Duomo dove Luca e Laurent sono davanti all'entrata del Music World. Già una ventina di fans sono in fila in attesa e poco ne arrivarono altrettanti. L'età media era sui 20-21, ma c'erano anche persone sulla trentina. C'era una vasta varietà di personaggi, dai metallari più estremi con chiodo in pelle, stivali e capelloni lunghi ai tipici ragazzi come tanti in jeans e piumino. L'unica cosa che risaltava in mezzo al gruppo era il fatto che Luca e Laurent fossero i più giovani. Luca si sente un po' a disagio, Laurent non ci fa minimamente caso, è davvero in estasi. Si sente nel suo mondo, insieme a così tanti ragazzi che come lui hanno la passione per i Blind Guardian. Ogni tanto qualcuno intonava le canzoni della band e tutti gli altri andavano dietro.

FRUTTO DEL BUIO IL TUO SEME CRESCE IN UN MONDO DI MALINCONIA QUANDO LA LUCE ESCE FUORI DAL CUORE

Anche Laurent canta, più passano i secondi e più cresce la trepidazione ed il cuore aumenta i battiti. Mancano ancora 15 minuti ed i Blind Guardian sarebbero arrivati. Nel frattempo le persone in attesa erano diventate più di un centinaio.

"Sei nervoso?" Chiede Luca al fratello.

"Sì, ancora non riesco a crederci".

"Anch'io ora sono contento di essere qui"

"Vedrai, ci divertiremo", e offre la mano al fratello per il più classico dei cinque.

Arrivano le 11.30 , ma i Blind Guardian ancora non arrivano e l'attesa cresce sempre di più.

Arrivano le 11.40 e si alza un boato, i BLIND GUARDIAN SONO ARRIVATI!

Eccoli tutti e quattro: Hansi Kursch il cantante, Andrè Olbrich il chitarrista acustico, Marcu Siepen il chitarrista ritmico ed infine il il batterista, il grande e simpaticissimo Thomen "The Omen" Stauch.

Tutti i fans applaudono, urlano, cantano. La band entra velocemente nel negozio e si posiziona dietro un bancone per iniziare la cerimonia degli autografi.

Laurent ha i brividi lungo la schiena ed il cuore batte all'impazzata, i peli ancora radi dei bracci ritti dalle scariche di adrenalina, ha appena visto i Blind Guardian ed ha condiviso questa emozione con altre 100 persone che non conosce per nulla, ma che, chi più chi meno prova le sue stesse sensazioni sentendo la musica dei bardi di Kerfeld.

Passano altri venti minuti passati in fila a cantare insieme a Luca, mentre i ragazzi entrati prima di loro si fanno fare autografi e scattano foto. Alle 12 Laurent e Luca entrano nel negozio accompagnati dalle note di When Sorrow Sang che risuona dalle casse del locale.

I'VE GONE TOO FAR WHEN SORROW SANG SOFTLY AND SWEET.

Ancora tre ragazzi davanti a loro... poi saranno loro, faccia a faccia con i Blind Guardian.

In quello stesso momento Mr. Henry, dopo aver parcheggiato in L. go Cairoli, giunge in piazza Duomo e pensa:

"Umhhh, quello deve essere il Music World. Ma quanta gente che c'è fuori. Non pensavo ci fosse tutta questa coda, io i Brian Guardian non li ho mai sentiti. Speriamo di riuscire ad entrare per le 12.30, altrimenti quando Luca e Laurent tornano da scuola non trovano nessuno a casa". Mentre pensa mr. Henry si mette in fila dietro ad un capellone borchiato.

Luca e Laurent non sono a scuola, ma sono ora a tu per tu con i Blind Guardian. Laurent ha gli occhi spalancati, non vuole perdersi neanche un secondo di quel momento magico. I quattro membri della band stringono la mano ai due ragazzi e Thomen sorridendo dice agli altri tre: "I think these boys have been skipping class, today". Gli altri tre si mettono a ridere ed Hansi aggiunge "Oh yeah, they are the very very supporters". Luca e Laurent non capiscono nulla, ma ridono ugualmente insieme alla band. "You are wonderfull" Dice Laurent.

"Oh, thanks, cool!". È la risposta di Hansi.

Tutti i membri del gruppo firmano i 3 CD di Laurent e salutano i due ragazzi che devono lasciare spazio agli altri. Sono stati poco più di 180 secondi che, però, resteranno per sempre nel cuore di Laurent e forse anche in quello di Luca.

"Sei contento?" Chiede il più piccolo.

"Sì, è stato bellissimo. Ora che li ho conosciuti li adoro ancora di più. Sono troppo grandi".

"Hai ragione, sono stati gentili e simpatici".

"I Blind Guardian sono dei musicisti eccezionali e delle persone fantastiche".

Mr. Henry è ancora fuori: "Però che gente strana che c'è qua. Tutti questi capelloni coi giubbotti di pelle. Però non sembrano cattivi, stanno facendo tutti la fila con ordine e senza spingere. Certo fanno un po' di casino cantando queste strane canzoni, ma non posso certo lamentarmi.

Chissà cosa dirà Laurent quando vedrà gli autografi..."

I pensieri di Michael Henry si bloccano, gli occhi si spalancano stupefatti. Non crede a quello che sta vedendo: Luca e Laurent che escono dal negozio. "E' un miraggio o sono proprio loro?? Cazzo, non ci sono dubbi, sono loro. Guardali zaino in spalla e sorriso sul viso. Vediamo se sorrideranno anche dopo avermi visto".

Mr. Henry si avvicina ai suoi ragazzi che sono di spalle e non lo vedono e chiede: "Avete bisogno di un passaggio?".

Laurent e Luca sono paralizzati, la voce alle loro spalle è stata inconfondibile: è la voce di loro padre. Lentamente si girano e vedono il volto scurissimo di Michael Henry che li fissa. Laurent prende la parola: "Ciao papà. Cosa ci fai qui?". Ma subito si pente di aver detto una cosa così stupida in una situazione così grave.

"Chiedi a me cosa ci faccio qui?? Ero venuto qui per fare una sorpresa a te e a tuo fratello portandovi a casa gli autografi del vostro gruppo preferito, ma a quanto pare la sorpresa l'avete fatta voi a me".

Laurent cerca di rispondere, ma viene subito azzittito:

"Taci Laurent, qualsiasi cosa dirai potrà solo peggiorare la situazione. Non vi dico cosa mi verrebbe voglia di fare qui davanti a tutti, ma siete fortunati perché mi ricordo di avervi promesso di non punirvi quando sono arrabbiato, e ora lo sono in modo esagerato".

I due ragazzi non rispondono. Laurent è passato in mezzo secondo dal Paradiso all'Inferno, Luca, invece, vedeva realizzarsi davanti ai suoi occhi l'incubo che aveva temuto dal primo momento che Laurent gli aveva proposto di bigiare la scuola.

"Gli autografi li avete". Chiede Mr. Henry.

"Sì". Risponde Laurent con un filo di voce. Luca resta silenzioso.

"Bene, almeno non siamo venuti fin qua per niente. Ora avanti, ho la macchina in Largo Cairoli. Seguitemi senza fiatare, risparmiate il fiato per quando saremo a casa".

In un mesto silenzio tutti e tre si avviano verso la macchina con tre stati d'animo diversi: l'amarezza di Laurent che teme la reazione del padre, ma continua ad avere negli occhi la visione dei BG, la paura di Luca finito nei guai, quando la sua coscienza ha continuato a dirgli di non commettere quell'errore e la delusione di Michael che voleva fare una sorpresa ai suoi ragazzi ed, invece, li ha scoperti a bigiare la scuola.

Il viaggio verso casa si svolge in un silenzio terrificante. Ognuno è preso nei propri pensieri, ed è fin troppo facile immaginare quali siano.

Luca...Luca è prossimo a piangere, sta per essere punito e pensare che lui non voleva, non voleva, non voleva venirci... si è fatto convincere dal fratello, anche se c'è una parte di lui che riconosce di essere stato lui a fare la scelta finale

Il padre...Michael Henry è furibondo. Bigiare la scuola così, entrambi, per prendere degli autografi di un gruppo rock...Oh, ma appena tornati a casa avrebbero fatto i conti! E come li avrebbero fatti, tutti e due!

Laurent...Laurent stringe i cd con gli autografi, ottenuti ad un caro prezzo. Si autocommisera un po', ripensa alla mattina così perfetta fino a 10 minuti fa... e pensa alla prossima mezz'ora, che non sarà piacevole, per niente... però ha gli autografi! Sta persino per sorridere, quando intercetta lo sguardo di Luca... e la sola ipotesi di sorridere gli passa immediatamente.

'Dio che cazzo ho combinato!', pensa Laurent mentre immagina il suo fratellino punito...'Fidati di me, gli ho detto... dio che stronzo', e gli occhi gli si riempiono di lacrime.

Devo fare qualcosa, dice a se stesso.

"Papà... posso parlare...per favore.."

"Parla." È la fredda risposta del padre, pochissimo incoraggiante.

"Luca non ha nessuna colpa, ti prego, ti prego, credimi. E' stata una mia idea, solo mia. IO ho insistito -zitto Luca, fammi finire- con lui perché venisse, lui aveva dubbi, non voleva farlo. Se qualcuno deve essere punito sono io, Luca non c'entra niente. Ti prego, credimi."

"Laurent -risponde il padre- che tu debba essere punito non ci sono dubbi, e che adesso, solo adesso, ti preoccupi per Luca da un lato mi fa incaz..arrabbiare ancora di più, dall'altro ti fa onore... ma non venirmi a raccontare, per favore, che l'hai portato di peso con te, che da solo lo hai convinto a non andare a scuola... e come contavate di fare con le giustificazioni ? magari falsificare la mia firma ?"

Silenzio, più eloquente di tante parole.

"Anche quella era una mia idea, Luca non l'avrebbe fatto mai."

"siamo arrivati. Filate in camera vostra senza fiatare. IO vengo su tra pochi minuti. Tranquilli che questa cosa la chiudiamo subito, non vi faccio aspettare più di tanto. Ma ho bisogno di 5 minuti per rilassarmi, perché se vengo su ora con voi ve ne do tante che mi arrestano."

Con i cuori pesanti come macigni, e altrettanti macigni (altro che farfalle!) nello stomaco gli "Henry Brothers" risalgono con gli occhi bassi e mogi le scale che con tanta baldanza avevano disceso solo poche ore prima...

Ad un tratto, Laurent torna giù di corsa, scoppia in lacrime, si butta verso il padre, lo stringe con le braccia e lo implora.

"Papà, ti prego, ti prego, ti prego. Non picchiare Luca! Non lo punire per stamattina, ti prego. Farò quello che vuoi, dalle a me anche le sue, non fiaterò, ma lui non lo picchiare!!!! E' colpa mia, gli ho detto io 'fidati di me', e guarda cos'ho combinato! Ma lui non ha colpa, non ha voluto farmi andare da solo, me lo aveva detto, anche ieri sera quando eravamo a letto, e io ho insistito! Lo sai che non mi avrebbe mai mandato da solo! TI prego TI PREGO!!!!"

Si può resistere ad un appello così senza essere di pietra, e certo il padre di Laurent di pietra non è... carezza la testa del figlio, lo guarda negli occhi, scuote la testa...

"Laurent, Laurent, Laurent, l'affetto che hai per tuo fratello è meraviglioso, ma avrei preferito che tu ci avessi pensato prima di coinvolgerlo in questa cosa, e sai, in fondo al tuo cuore, che stai facendo questo non solo per salvare il fondoschiena di tuo fratello, ma anche per te, perché hai paura dei rimorsi di coscienza...e questo, ragazzo mio, è un po' troppo comodo..."

"Però -prosegue- non ti credere che non apprezzi quello che hai fatto ora, perché avresti anche potuto pensare solo a te stesso, la tua preoccupazione per Luca ha un fondo di altruismo, di generosità, di amore che meritano ascolto... quindi ti dico va bene, Luca non sarà sculacciato... e spero che abbia capito, che tutti e due abbiate capito quale immensa cretineria avete fatto. E adesso forza, andiamo nello studio e sistemiamo le cose tra noi: è inutile salire le scale per fare quello che si può fare anche qui, e non ho bisogno di niente che non abbia con me".

"Grazie, papà, grazie, grazie. Giuro che mai più farò una cosa così a mio fratello, mai più. E grazie anche per non usare la spazzola con me."

Entrano nello studio, chiudono la porta. Laurent, senza che gli venga detto, si sgancia i pantaloni, li abbassa fino alle caviglie. Intanto il padre si è seduto sul divano, Laurent si avvicina, senza ulteriori cerimonie, o parole a questo punto inutili il ragazzo si china fino a sdraiarsi sulle ginocchia paterne, con la testa appoggiata sul divano, le braccia verso terra. Sente le dita della mano destra del padre che afferrano l'elastico dei boxer, li abbassano...

Dopo circa venti minuti Laurent sale le scale, gli occhi rossi di pianto ma il cuore leggero e lo stomaco sgombro. Non c'è centimetro della pelle posteriore, dalla fine della schiena all'inizio delle gambe, che non gli faccia male.

Mai è stato sculacciato così a lungo, così forte. La ricompensa però la ottiene quando salendo le scale incontra suo fratello.

Luca ha assistito dalle scale a tutta la scena: il fratello che implora il padre, il padre che lo ascolta, lo consola, lo asseconda e poi lo porta nello studio e lì, da soli, fanno quel che era necessario fare. Ha sentito tutti i colpi, uno dopo l'altro, che piovono sul sedere del fratello, sobbalzando ogni volta, quasi gemendo appena ha sentito gli ultimi singhiozzi di Laurent, e ora lo accoglie con un abbraccio dei suoi, con uno sguardo riconoscente e comprensivo.

"Big bro, ti devo tanto."

Laurent restituisce l'abbraccio e i baci al fratello, poi si va in camera. Si distende sul suo letto a pancia sotto, non potrebbe stare in altra posizione. Luca gli ha fatto trovare lo stereo pronto, basta premere 'play' sul telecomando.

THE LORD OF WATER SPOKE IN THE SILENCE WORDS OF WISDOM I'VE SEEN THE END OF ALL BE AWARE THE STORM GETS CLOSER

MIRROR MIRROR ON THE WALL TRUE HOPE LIES BEYOND THE COAST YOU'RE A _d_a_m_n_ED KIND CAN'T YOU SEE THAT THE WINDS WILL CHANGE MIRROR MIRROR ON THE WALL TRUE HOPE LIES BEYOND THE COAST YOU'RE A _d_a_m_n_ED KIND CAN'T YOU SEE THAT TOMORROW BEARS INSANITY

Luca è andato incontro al padre, lo deve affrontare, prima o poi. Si sente 'miracolato', quasi un disertore; ma lo sguardo che gli rivolge il padre è solo e semplicemente affetto, non c'è né rabbia né rimprovero.

"Papà... grazie."

"Devi dire grazie a tuo fratello. Ti ha messo nei guai ma ha saputo tirarti fuori. "

"Penso che stavolta me le sarei meritate come non mai... ma una cosa l'ho imparata. Mai più senza usare la mia, di teste. Magari nei guai ci finisco ancora, magari la prossima volta sarò io a prenderle, però sarà per qualcosa che ho fatto di testa mia."

"Non volevo sentire altro da te. E adesso vai da tuo fratello, che magari ha bisogno di te. Vi chiamo quando è pronto da mangiare", e accompagna queste parole con due gesti: uno sguardo sorridente e una sola, forte sculacciata al figlio minore, il quale, probabilmente, se la aspettava e la cercava.

Di sopra, come sempre succede, Laurent mostra al fratello le proprie "medaglie", cioè il fondoschiena rosso come Luca non ha mai visto, e Luca sta lì, accando al suo fratellone per offrirgli solidarietà, come Laurent si aspetta.

"Beh, ti avevo detto o no 'fidati di me' ?", e Laurent prova perfino a sorridere.

FINE *


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